Trieste (martedì 7 ottobre 2025) — Salvo clamorosi colpi di scena, il mistero su Unabomber sembra destinato a rimanere irrisolto. Non emergono infatti corrispondenze tra i profili genetici degli undici indagati – né di altre persone già note agli inquirenti – e i DNA analizzati su dieci reperti raccolti nell’ambito della nuova inchiesta sull’attentatore che seminò il terrore nel Nordest italiano. A riportarlo è il Messaggero Veneto, che anticipa i primi contenuti di una “perizia corposissima” affidata a Giampietro Lago, ex comandante del Ris di Parma, e a Elena Pilli, antropologa molecolare forense.
di Matteo Della Bartola
La perizia completa sarà depositata entro giovedì 10 ottobre, mentre la prossima udienza è già fissata per il 20 ottobre. L’inchiesta era stata riaperta nel novembre 2022 dalla Procura di Trieste, nel tentativo di fare luce su una lunga scia di attentati esplosivi avvenuti tra il 1994 e il 1996 e poi tra il 2002 e il 2006. Tra i nomi tornati alla ribalta c’è anche quello di Elvio Zornitta, l’ingegnere friulano già indagato nel 2004 e definitivamente scagionato nel 2009.
Nonostante i nuovi sforzi investigativi e le avanzate tecniche scientifiche impiegate, ad oggi nessun nome sembra avvicinare gli inquirenti al responsabile di una delle più inquietanti vicende criminali italiane.
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