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Friuli Venezia Giulia, allarme funghi: la Regione richiama alla prudenza dopo nuovi casi di intossicazione

Trieste (lunedì 6 ottobre 2025) — Con l’arrivo dell’autunno e l’aumento dei raccoglitori nei boschi, la Direzione centrale Salute del Friuli Venezia Giulia lancia un nuovo appello alla prudenza per chi si dedica alla raccolta e al consumo di funghi spontanei. Ogni anno, infatti, si registrano numerosi casi di intossicazione, spesso dovuti a errori di riconoscimento o a una preparazione inadeguata. Negli ultimi giorni, diversi accessi ai Pronto soccorso della regione sono stati causati proprio da sintomi riconducibili ad avvelenamento da funghi.

di Matteo Della Bartola

La Direzione ribadisce alcune regole fondamentali:

  • non raccogliere né consumare funghi se non si è assolutamente certi della loro commestibilità;
  • evitare di affidarsi a foto trovate online o ad app per smartphone, spesso fonte di errori gravi;
  • rivolgersi sempre a micologi esperti, disponibili gratuitamente presso i servizi sanitari regionali.

In tutte le Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia sono attivi gli Ispettorati micologici, servizi pubblici che offrono consulenze gratuite per verificare la commestibilità dei funghi raccolti. Un semplice controllo può evitare intossicazioni anche gravi, contribuendo alla sicurezza alimentare di chi consuma questi prodotti naturali.

Molti errori nascono dalla somiglianza tra specie velenose e commestibili o dalla variabilità di colore, forma e dimensione dovuta all’età del fungo o all’ambiente in cui cresce. Un esempio classico è l’Omphalotus olearius (fungo dell’ulivo), tossico, spesso scambiato per i ben noti finferli (Cantharellus cibarius), che invece sono innocui. Anche funghi commestibili come i chiodini (Armillaria mellea) richiedono prolungate cotture per eliminare tossine termolabili. Alcune specie non devono mai essere consumate crude.

Attenzione anche al trasporto: le borse di plastica sono vietate perché favoriscono la macerazione dei funghi. La legge regionale 25/2017 prevede l’uso esclusivo di contenitori rigidi e aerati per garantire una corretta conservazione.

La raccolta dei funghi è una pratica profondamente radicata nel territorio del Friuli Venezia Giulia, ma deve essere svolta nel rispetto delle regole di sicurezza. Gli Ispettorati micologici rappresentano un punto di riferimento essenziale: oltre a effettuare i controlli, rilasciano anche il patentino per la raccolta. In regione sono attivi circa venti gruppi micologici affiliati alla Federazione regionale, che organizzano ogni anno corsi e incontri aperti al pubblico.

La Direzione centrale Salute ricorda, infine, che la prudenza è la prima regola: “Solo il controllo degli esperti può garantire che il piacere della raccolta non si trasformi in un grave pericolo”.

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Tag: , , , , Last modified: Ottobre 6, 2025
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