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Monfalcone, il Consiglio comunale approva all’unanimità la mozione su Fincantieri: “Serve un nuovo modello produttivo basato su legalità e dignità del lavoro”

Monfalcone — Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Monfalcone, la cosiddetta Città dei cantieri, è stata approvata all’unanimità una mozione che chiede a Fincantieri di avviare un nuovo modello produttivo per lo stabilimento di Panzano, orientato a garantire maggiore sicurezza, legalità e ricadute positive per il territorio.

di Matteo Della Bartola

La discussione è stata accesa dal racconto di un operaio che ha denunciato di essere stato minacciato, picchiato e costretto a restituire parte del proprio stipendio al datore di lavoro, anch’egli straniero. Un episodio grave, che ha riportato all’attenzione dell’Aula il tema del caporalato e delle sue infiltrazioni nel tessuto produttivo cittadino. La vicenda, già segnalata alla Commissione parlamentare antimafia dall’ex sindaca Anna Maria Cisint, sarà oggetto di una prossima audizione.

Con 21 voti favorevoli su 21 presenti, la mozione — presentata come prima firmataria da un’europarlamentare della Lega e integrata con proposte della minoranza — è stata approvata all’unanimità.
Il documento individua otto punti prioritari di confronto con l’azienda: valutazione dell’impatto sociale sul territorio; revisione del modello produttivo; investimenti in formazione e tecnologia; superamento del ricorso strutturale alla manodopera extracomunitaria a basso costo; riforma del sistema di appalti e subappalti; promozione della responsabilità sociale d’impresa; tutela della legalità e dei diritti dei lavoratori; rafforzamento del welfare locale.

    La mozione impegna la Giunta comunale a sollecitare Fincantieri per l’avvio di un confronto trasparente e strutturato, in linea con la policy aziendale e con le priorità espresse dal Consiglio.

    Nel testo si sottolinea come la cantieristica navale sia un comparto strategico per l’economia nazionale, ma anche come l’attuale fase di espansione produttiva rischi di accentuare la frammentazione del lavoro e l’uso dei subappalti, con conseguenze sociali e abitative rilevanti per la comunità monfalconese.

    L’ex sindaca Anna Maria Cisint ha commentato il voto definendolo un passo decisivo: “Abbiamo giocato una partita difficile, ma abbiamo gettato le basi per un documento che segna un punto di svolta nella tutela del valore del lavoro. Tutto il Consiglio comunale ha detto con forza che il sistema produttivo di Fincantieri, così com’è oggi, non può più essere tollerato. La legalità è un aspetto su cui l’Aula ha posto particolare attenzione. Questa mozione è solo l’inizio di un percorso che dovrà tradursi in azioni concrete.”

    Cisint ha inoltre ricordato l’impegno sul fronte dell’amianto, annunciando che diversi consiglieri hanno già chiesto l’abrogazione di norme ritenute ingiuste, e che sarà redatto un rapporto annuale per monitorare l’evoluzione della situazione.

    Soddisfazione anche da parte del sindaco Luca Fasan, che ha rimarcato il valore simbolico e politico del voto: “È stato un momento importantissimo per la nostra città. Con questa mozione condivisa, Monfalcone riesce a dare voce unitaria ai principi fondamentali del lavoro, della sicurezza e della dignità delle persone. Ne esce una città più forte, un Consiglio comunale più unito e un documento che restituisce dignità al mondo del lavoro e all’intera comunità. Sono certo che ai Cosulich questo risultato sarebbe piaciuto: rappresenta la migliore espressione di una città che vuole crescere nel segno della responsabilità e del rispetto dei diritti dei lavoratori.”

    La mozione approvata segna dunque l’avvio di una nuova fase di dialogo tra istituzioni e Fincantieri, con l’obiettivo di rendere il modello produttivo del cantiere di Monfalcone più sostenibile, legale e rispettoso della dignità dei lavoratori.

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    Tag: , , , , Last modified: Novembre 4, 2025
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