Carso, scoperta piantagione di marijuana in una dolina: un triestino denunciato e un goriziano indagato

Duino Aurisina (giovedì 23 ottobre 2025) — La scoperta risale a una quindicina di giorni fa, ma la notizia è stata resa pubblica solo questa mattina, dopo l’autorizzazione della Procura della Repubblica di Trieste. Il 7 ottobre i carabinieri della stazione di Duino Aurisina, in collaborazione con il personale del comando di via Hermet, hanno sorpreso un 45enne triestino, privo di precedenti specifici, mentre annaffiava alcune piante di marijuana all’interno di una dolina carsica.

di Matteo Della Bartola

Sul terreno, di proprietà di un 47enne originario della provincia di Gorizia, i militari hanno rinvenuto sette piante di cannabis alte circa due metri, coltivate all’interno di grandi vasi. Entrambi gli uomini sono stati denunciati: il triestino è stato sottoposto, dopo l’udienza di convalida, alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre il proprietario del terreno risulta formalmente indagato.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, le piante non erano di cannabis light, ma di marijuana con principio attivo elevato. Il raccolto, già sequestrato, avrebbe prodotto tra i 250 e i 300 grammi di sostanza stupefacente, per un valore complessivo di alcune migliaia di euro una volta immesso sul mercato.

L’operazione è il risultato di giorni di osservazione e appostamenti mirati che hanno permesso ai carabinieri di intervenire nella dolina, descritta come «recintata e situata in una zona isolata».

Nel corso delle perquisizioni domiciliari a casa del 45enne, i militari hanno rinvenuto ulteriore materiale riconducibile all’attività di spaccio: bilancini di precisione, strumenti per il confezionamento, piante in fase di essiccazione e barattoli contenenti infiorescenze già pronte, per un totale di oltre un chilogrammo di marijuana.

Il Comando provinciale dell’Arma ha fatto sapere che sono in corso ulteriori indagini per accertare la destinazione della sostanza stupefacente, considerando l’ingente quantitativo rinvenuto, “certamente non destinato al solo uso personale”.